IL GHETTO DI ROMA
Anche Roma ha il suo Ghetto. Nato nel 1555, quando papa Paolo IV Carafa, con la bolla Cum nimis absurdum, revocò tutti i diritti degli ebrei romani e ordinò l’istituzione di un ghetto nel Rione Sant’Angelo, nei pressi del Teatro di Marcello.
Gli Ebrei erano sempre stati presente a Roma, fin dai tempi della Dinastia Flavia (I sec.), e si concentravano per lo più nelle zone di Trastevere ed dell’Aventino; ma quando nel XVI secolo venne istituito un ghetto vero e proprio le loro condizioni di vita peggiorarono rapidamente. Questi infatti dovevano indossare un segno distintivo, non potevano esercitare nessun commercio se non quello degli stracci e dei vestiti usati o di beni alimentari di prima necessità come frumento o orzo e non potevano possedere beni materiali immobili, il che fece sì che diminuì la cura per la loro conservazione. Per questo motivo le case del ghetto erano particolarmente degradate e molte vennero distrutte durante i lavori di costruzione degli argini del Tevere.
Gli Ebrei del Ghetto subirono molte umiliazioni durante i secoli, come quando divennero oggetto di scherno durante il cd. Pallio de li Judei, per cui, questi venivano costretti a correre nudi per Via del Corso, l’antica Via Lata, in occasione del Carnevale Romano.
Papa Gregorio XIII, inoltre, impose agli Ebrei romani l’obbligo di assistere settimanalmente, ogni sabato, a prediche che avevano il fine di convertirli alla religione cattolica. Si dice però che gli Ebrei si tappavano le orecchie con la cera per non ascoltarle!
La situazione cambiò seppur brevemente, quando a seguito dei moti della rivoluzione francese, le truppe di Napoleone entrarono a Roma: papa Pio VI fu costretto a lasciare la città e i francesi proclamarono la parità di diritti degli Ebrei equiparandoli finalmente ai cittadini romani.
Tuttavia bisognerà attendere il 1870 per assistere all’abolizione del Ghetto.
Cuore del Ghetto è il Portico d’Ottavia, l’antico portico romano voluto dall’Imperatore Augusto per onorare sua sorella. Tra le sue rovine, fin dal Medioevo, si svolgeva il tradizionale Mercato del Pesce. È proprio qui che nasce infatti, una delle ricette della cucina giudaico – romanesca, una semplice zuppa di pesce preparata dalle donne che andavano a prendere gli scarti e le lische lasciati, a fine giornata, davanti alla Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria.
Ancora oggi nel Ghetto è possibile assaggiare le prelibatezze della cucina Kosher, come i famosi carciofi alla Giudia, la crostata di ricotta e visciole o la pizza dolce ebraica…
Purtroppo però nel Ghetto, la storia recente si mescola con vicende tristemente note: era 16 il ottobre 1943 quando una retata tedesca iniziò proprio nel cuore del quartiere ebraico di Roma.
Vennero prelevate 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 bambini, alcuni vennero rilasciate ma, gli altri vennero portati alla Stazione Tiburtina per essere deportati al Campo di Sterminio di Auschwitz.
Soltanto 16 di loro sopravvissero (15 uomini e una donna) … su 1023 persone.
Testo a cura della Dott.ssa Sara Ponzo
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Visita il Ghetto di Roma
“Partendo dal Teatro di Marcello, voluto dall’Imperatore Augusto per onorare la memoria del nipote scomparso prematuramente, giungeremo al Ghetto Ebraico di cui racconteremo la storia, dalla sua creazione nel Cinquecento fino alle deportazioni della Seconda Guerra Mondiale…
Il Portico d’Ottavia, cuore del Ghetto stesso, è stato, nel Medioevo, un famoso mercato del pesce, e da qui partì Cola di Rienzo alla conquista del Campidoglio. Insomma, un luogo unico e affascinante.
Infine, attraversando Ponte Fabricio, andremo alla scoperta dell’Isola Tiberina, un’isola piccolissima ma con moltissime storie e leggende da scoprire….”
Visita guidata a numero chiuso per un massimo di 15 partecipanti
Quando: Domenica 16 Maggio 2021, h 16.00 (durata 2 ore circa)
Dove: Via del Teatro di Marcello, angolo con Via Montanara (davanti l’entrata archeologica del Teatro di Marcello)
Quota di partecipazione: 12.00 € (compreso sistema radio sanificato)
Bambini (0-6 anni): gratuito
Bambini (7-12): 6.00 € (compreso auricolare)
La visita sarà condotta dalla Dott.ssa Sara Ponzo, guida turistica abilitata.
Per prenotarsi: inviare una mail a quanto6bellar@gmail.com
oppure un SMS al numero +39 3500897512 specificando il nome, il numero di partecipanti e un numero di telefono di riferimento.
Il tesseramento associativo (gratuito) è obbligatorio una tantum per i non iscritti.
Per motivi organizzativi sarà possibile prenotarsi entro e non oltre le 24 ore prima della data stabilita del tour scelto.
Obbligatorio l’uso della mascherina per guida e partecipanti e il distanziamento interpersonale nel rispetto delle normative anti-Covid.