INSIDE ART

L’ Arte 100 anni dopo il Bauhaus 

 

 

 

 


Bauhaus Home Gallery torna al Rome Art Week con la mostra collettiva, curata dallo Storico dell’ Arte Ilaria Giacobbi, dal titolo 

INSIDE ART: L’ Arte 100 anni dopo il Bauhaus 

un’ esposizione che vuole essere una panoramica sulla produzione artistica coeva, un parallelismo tra passato e presente guardando al celebre movimento che ruppe gli schemi, in un momento storico in cui l’ Arte, più che mai, ha bisogno di una rivoluzione per tornare protagonista.

In occasione dell’ evento sarà presentato il catalogo “L’ Arte 100 anni dopo il Bauhaus”  curato dalla Dott.ssa Ilaria Giacobbi.

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Bauhaus Home è un luogo che nel nome si ispira alla Staatliches Bauhaus di Weimar e come questa, che nacque in risposta alle esigenze che già dalla fine dell’Ottocento avevano dato vita ai movimenti Arts and crafts e Deutscher Werkbund, vuole imporsi alla ricerca di nuovi metodi educativi e di approccio all’ arte finalizzato all’integrazione, all’unità e armonia tra le diverse attività artistiche.

Lo spazio espositivo, che nel nome omaggia la celebre scuola e movimento tedesco da cui trae ispirazione (nel termine Bauhaus si coniugano il concetto del costruire e quella della casa intesa come metafora dell’ attività costruttiva), è una “casa” che accoglie le arti in sinergia; un luogo d’ elezione dove si va a ricreare una Factory, una vera e propria palestra di creatività, animata da Artisti ed esperti d’ arte, officina dove tutti sono mossi da un intento comune, l’ Arte in divenire, riflesso/manifesto di ogni epoca.

Le creazioni artistiche vengono collocate in ogni stanza, suddivise per stile o corrente, con un allestimento che non altera lo spazio domestico ma con l’ opera d’ ARTE dialoga: la Home Gallery diventa luogo d’ elezione, officina dove tutti sono mossi da un intento comune, l’ Arte in divenire, riflesso/manifesto di ogni epoca, esaltandone il rapporto dialettico con lo spettatore/fruitore che ora vede l’ opera d’ arte sdoganata dal suo naturale contesto espositivo per essere (ri)collocata all’ interno delle mura domestiche.

La Home Gallery come luogo d’ elezione dell’ arte riprende anche il principio della Wunderkammer, per consentire al singolo il godimento costante e quotidiano, ma anche personale ed intimistico. 

Ilaria Giacobbi

La stanza della pittura è stata suddivisa tra la sezione del figurativo e dell’astratto.
La sezione del figurativo, fortemente pop, vede come protagonisti artisti come Riccardo Pagano, le cui opere, liberamente ispirate allo stile di  Andy Warhol, si accostano alle pitture dai colori densi e brillanti di Alberto Fornaroli, Luca Boatta e Federico Pinto.
La sezione dell’astratto è stata costruita seguendo un continuum narrativo legato alle cromie del blu, decisamente dominanti all’interno della stanza, e che, partendo dall’opera dell’artista Eleonora Rigucci dal titolo “Sospesa in un mare di fitoplancton”, ci ha condotti ad introdurre il tema marino e conseguentemente a toccare l’attuale tema sull’inquinamento delle acque.
A tal proposito presentiamo l’opera prodotta con materiale riciclato dal titolo “Conchiglia” dell’artista Ricardo Aleodor Venturi, vincitore del premio Plastica d’Amare.

Riguardo la sezione dell’astratto abbiamo deciso di inserire anche una serie di opere che giocano sulle cromie del bianco e del nero, volutamente apposte accanto alla sezione pop per creare una  dicotomia con la sezione figurativa dove è proprio il colore a giocare un ruolo fondamentale. Non manca all’interno della stanza anche la presenza della scultura e dei complementi di arredo. Le sculture proposte, attentamente studiate secondo le cromie e le linee delle opere pittoriche, sono opera dell’artista trentino Davide Sertorelli, che attraverso la lavorazione del legno ricava linee morbide e sinuose di ispirazione brancusiana.

Lorena Ponzo

Per l’allestimento della stanza dedicata alla video art e alla fotografia siamo partiti dal video diretto e prodotto dall’artista italo-inglese Francesco Thèrése dal titolo “Pini e Pignatte”, vincitore del Pigneto Film Festival. Attraverso alcune riprese effettuate nelle zone più rappresentative del Pigneto e della vicina Tor Pignattara, l’artista ha voluto rendere omaggio a questi due storici quartieri di Roma. All’opera appena citata abbiamo deciso di accostare il video urban dell’artista Miriam Modena, girato per le strade di Melbourne. Rimanendo fedeli alla tematica della visione di paesaggi urbani sono stati inseriti nella mostra due progetti fotografici che seguono la stessa idea di allestimento delle altre stanze della galleria, segnando un graduale passaggio dall’astratto al figurativo-pop. Il primo progetto è composto da una serie di fotografie realizzate dall’artista Tatiana Balchesini dal titolo “Sogno di una realtà riflessa”, che vede protagonista la città di Venezia. I palazzi della città che si riflettono all’interno di specchi d’acqua danno vita a forme insolite e sconosciute, in cui la fusione tra la luce e il colore crea immagini a metà tra il surreale e l’astratto, con l’obiettivo di far emergere il volto più intimo e nascosto della città lagunare. Il secondo progetto dal titolo “Re-Thinking Detroit”, si compone di alcuni scatti estratti dalla serie fotografica sulla città americana, realizzata dall’artista Daniele Fazzari. Le foto si caratterizzano per la contrapposizione tra edifici pubblici e privati in cui lo stile architettonico moderno delle abitazioni si fonde con la decorazione dei murales segnati da una marcata componente pop. Continuando sulla corrente stilistica del figurativo-pop abbiamo inserito un’opera dell’artista Angela Capotorto dal titolo “Trasparenze”, costituita da una serie di sei quadri di piccole dimensioni in cui si vedono raffigurati alcuni personaggi tolti dal loro contesto originario e ricollocati all’interno di luoghi che non gli appartengono, in modo da suscitare nello spettatore una sensazione di smarrimento, invitandolo a interpretare in maniera del tutto nuova i rapporti tra personaggio e paesaggio, uscendo fuori dagli schemi tradizionali. A chiudere l’allestimento della stanza della video art e della fotografia troviamo un’opera dell’artista Simonetta Rossetti dal titolo “Rayogramma”, che ha come soggetto un elemento naturale riprodotto attraverso una speciale tecnica fotografica.

Federico Corradi

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